"Lontano dagli occhi", Paolo di Paolo

20.01.2020

Un romanzo potente che parla di come sia difficile e meravigliosamente straziante diventare genitore


"Lontano dagli occhi", Paolo di Paolo
"Lontano dagli occhi", Paolo di Paolo
"E' stato così, e adesso ci sei.
Mamma, papà - le prime parole che dici. Talvolta anche le ultime.
Niente ci accomuna come l'esser figli."

Paolo Di Paolo riesce a colpire nuovamente la mente del lettore con un romanzo che parla di come si passa dall'essere una persona qualunque a diventare genitore. Così, inaspettatamente, all'improvviso, senza alcuna indicazione.

Con Lontano dagli occhi (Feltrinelli), l'autore mescola le vite di tre donne che abitano tutte a Roma durante gli anni '80.

Luciana, Valentina e Cecilia hanno tre vite completamente diverse l'una dall'altra, ognuna ha il proprio sogno e le proprie idee ma tutte e tre hanno in comune il fatto di essere "quasi" madri.

Nessuna se lo sarebbe mai aspettato nel momento in cui avviene la scoperta di non essere più totalmente sole. Eppure, con questo evento così naturale e spettacolare, arrivano anche le inquietudini e le ansie per un futuro che diventa sempre più incerto e soprattutto diverso da come se lo erano immaginato.

Ad osservare queste giovani donne alla ricerca del loro posto in una afosa città eterna, vi è come una figura che osserva tutto da lontano ma che sa cogliere i momenti cruciali delle tre storie.

Tutti i sogni di quel periodo romano vengono come spezzati e le speranze sembrano svanire, ma in tutto questo emerge un senso di stupore per le nuove nascite.

Un bambino viene però abbandonato al proprio destino. Non sappiamo chi tra Luciana, Valentina e Cecilia faccia questa scelta definitiva. Sappiamo solo che il nuovo arrivato viene lasciato a mani di estranei perché quelle che avrebbero dovuto accompagnarlo nel viaggio della vita non erano abbastanza forti. Forse alla fine dei conti nessuno lo è davvero.

Una scrittura quella di Paolo di Paolo che sa sprigionare tutta la sua potenza attraverso immagini semplici e nitide e che sa, al contrario del titolo, essere vicina agli occhi e ancora più vicina al cuore. 


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